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Claire-Maeda — 31 Ottobre-2 by
Published: 2010-11-15 16:27:22 +0000 UTC; Views: 881; Favourites: 1; Downloads: 0
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Description Non so sinceramente cosa abbia anche minimamente pensato mio  fratello, né voglio pormi questo tipo di domanda; fatto sta che dopo quell'episodio lui continuò a far finta di nulla e la cosa mi rese alquanto nervoso. Come poteva restare totalmente indifferente a ciò che avevo fatto? Perché non mi diceva nulla, o semplicemente non accadeva nulla? Questo buonismo misto a indifferenza mi resero furioso ma soprattutto vendicativo. Se con una provocazione come quella non aveva reagito, cosa sarebbe successo se avessi osato di più? Ah, non avevo altro per la testa e il problema era che non avevo mai cercato di stimolare un uomo e quindi non sapevo cosa potesse smuoverlo. Forse avrei dovuto semplicemente comportarmi come con le donne che frequentavo, ma in un impeto di follia, decisi di chiedere consiglio ad una mia cara amica (ehm, mi sembra ovvio che era anche un'amica di letto, visto il periodo storico, insomma era una prostituta) che conosceva bene l'indole maschile.
Marie era una famosa "cortigiana" che aveva all'incirca sui diciotto anni e tutti la conoscevano come "la Dea del Sesso": non soltanto perché brava a letto, ma anche per i suoi consigli e per le sue pozioni d'amore. La si potrebbe paragonare ad una moderna psicologa, con la differenza che però lei batteva anche sui marciapiedi. Era di una bellezza assai rara: aveva fianchi larghi, seni prosperosi e lunghi capelli rossi, che incorniciavano un viso sottile ricoperto da lentiggini e due occhi color del miele in cui ci si poteva perdere.
Quando la incontrai per la prima volta avevo diciassette anni, lei appena sette e già era immersa in quel mondo di lussuria; volevo prenderla e portarla in casa mia, per poi sposarla. Quando glielo dissi la sua risposta mi sconvolse "E se diventassi soltanto vostra, non potrei più render felici altre persone!";la sua innocenza mi straziò il cuore e non mi permise più di continuare ciò per cui era stata pagata. Divenne la mia confidente, e ora, dopo circa un anno e mezzo, la potevo rivedere.
Il palazzo in cui viveva era stato realizzato in stile classico con l'aggiunta di decori gotici, e appena vi entrai mi sentii immerso in un vortice di profumi soavi che però non mi confusero, o perlomeno non mi fecero perdere totalmente il mio obbiettivo. Entrato nelle sue stanze, vidi che era in atto un simpatico ballo ispirato alla cultura indiana, e fra i mille ospiti dai volti coperti la vidi: era al centro della sala e indossava un bellissimo abito indiano, realizzato con la migliore seta rossa, che la circondava in un vortice scarlatto mentre ballava a ritmo dei suonatori; la sua visione quasi mi fece piangere, vista la vita che scorreva in quel piccolo corpo già esperto nonostante l'età. Come ad ogni mia visita indossavo una maschera veneziana che tolsi non appena lei si fermò e le potei baciare la mano; il suo sguardo s'illuminò e fermando di scatto la musica lanciò un gridolino in cui si notava appena il mio nome. L'abbracciai e dopo qualche veloce spiegazione, disse ai suoi ospiti che doveva lasciarli perché era arrivato suo fratello che non vedeva da tempo e che si ritirava nelle sue stanze, ma loro potevano continuare a divertirsi anche senza di lei, cosa che ovviamente fecero. Nel giro di un attimo mi ritrovai steso sul suo letto mentre con mani esperte mi svestiva e iniziava a "giocare" col mio membro che reagì subito al tocco di Marie; andare a letto con una persona come lei è davvero stupendo perché unisce due sentimenti contrastanti quali la carnalità e la fratellanza. Rimanemmo distesi per molto tempo in silenzio, poi la sua voce argentina, simile al canto delle allodole, parlò: "Allora, cosa ti porta qui dopo così tanto tempo? Si diceva in giro che il primogenito degli Shoupert era stato rinchiuso in un manicomio e che non né sarebbe mai più uscito. Appena ho avuto questa notizia ho pregato come non avevo mai fatto nella speranza che tu ne uscissi sano e salvo, ed ora sei qui. Adesso capisco il perché tante persone abbiano tanta fede!!Se in un'unica volta è successo ciò, cosa accadrebbe se lo avessi sempre fatto? La pace sarebbe giunta in terra?" la guardai strabiliato da questa ipotesi, scoppiai a ridere e carezzandole la testa le risposi "Non credo proprio che le tue sante preghiere mi abbiano riportato in questo Inferno per farmi abbandonare l'altro!"
"Questa tua affermazione è crudele, Ivan, io sono al punto di ricevere una svolta nella mia vita, e tu col tuo pessimismo spegni i miei umori!!!" le sue piccole labbra si incresparono mentre un broncio le offendeva il volto, scoppiai in una risatina poi avvicinandomi alle sue labbra la baciai, senza però dimenticare il centro del suo desiderio che incominciai ad accarezzare con dita esperte; come un fiore in primavera, le sue gambe si aprirono ed io mi abbandonai di nuovo al piacere mentre Marie gemeva sotto di me.
Continuammo a darci reciproco piacere per diverse volte, poi le dissi mentre lei era immersa nel più profondo estasi "Se a te fai piacere credere che con la tua fede mi abbia salvato, io non posso fare altro che compiacermene e godere della tua felicità. Però c'è una domanda che non mi fa dormire, rende il cibo insapore, il vino inodore e il tuo corpo semplice carne: come posso avere qualcuno a cui non sono destinato? Come può il mio cuore tornare a battere se è incatenato a qualcuno che neanche considera ciò che provo, lontana mille miglia dall'immaginare ciò che sento? Come posso dunque far mio, qualcuno così irraggiungibile?!?",lei mi sorrise e stendendosi totalmente sul mio corpo mi sussurrò "Tu chiedi a me qualcosa del genere? Io, che tu dieci anni fa volevi sposare, ma che per capriccio ho rinunciato, oh Ivan, se c'è qualcuno che è riuscito di nuovo a farti battere il cuore ne sono davvero lieta, ma come può essere per te irraggiungibile? Sei un nobile, hai denaro e un immenso castello in cui vivere; tutte le donne parlano di come i tuoi capelli color del grano abbiano affascinato le loro innocenti figliole, di come le tue labbra abbiano reso lascive le anime più pure, di come il tuo soggiorno in manicomio non sia altro che una tecnica per far impazzire tutte le dame di Londra che adesso non voglio altro che venire a letto con te, che porti il peso di un martirio inutile! Come puoi dunque dire che l'animo che tu brami non può cedere al tuo fascino e vivere nella gioia della tua bellezza?" detto ciò cominciò a giocare con le mie ciocche mentre io, traendo un profondo respiro, le rispondevo "Tutte le donne di questa città non potrebbero sostituire chi io davvero bramo! Proverai ribrezzo quando te lo dirò, ma per l'affetto che nutro verso di te non posso tacerlo: voglio William, mio fratello minore, lo voglio nel modo in cui bramo il tuo corpo. Bramo le sue labbra, le sue mani che esitano su di me, i suoi occhi che si muovono continuamente perché impauriti da ciò che vedono, i suoi fianchi che fremono sotto di me. Dio perché mi fai provare tutto questo?!? Perché  questa brama di lui, della sua anima, non mi fa andare avanti?!?" la sua risata mi ridestò dal mio torpore, e con quel suo modo di fare che tanto adoravo mi disse qualcosa a cui non avevo neanche lontanamente pensato "Corteggialo no?", strabiliato  le dissi "Corteggiarlo? E come si fa?!? Credo che sia diverso farlo con un uomo, e io in questo campo sono decisamente inesperto!" "Oh ma ci sono qui io a darti una mano, no? Se sei venuto da me, ed hai riposto qui tutta la tua fiducia e hai sussurrato i tuoi segreti a me, non posso fare altro che aiutarti, sia per l'affetto che provo per te, ma soprattutto per questa curiosità che cresce nell'immaginarti unito con tuo fratello! Oh, Ivan, non sai che nuovo passatempo hai creato per me! Ti dirò tutto ciò che dovrai fare, ma appena ci saranno delle novità dovrai correre qui e raccontarmele! Promettimelo!", mi alzai e sorridendo le risposi "Certo che ti dirò tutto", ci abbracciammo e dopo essermi rivestito la salutai e tornai alla mia residenza. Prima che me ne fossi andato, Marie mi aveva dato degli ottimi consigli che dovevo assolutamente provare a mettere in atto, così il viaggio di ritorno a casa non fu così terribile. Erano già calate le tenebre, quando finalmente raggiunsi casa mia, e all'entrata vidi i miei genitori che attendevano il mio arrivo; forse avrò rimosso di dirlo, ma loro erano decisamente cambiati dal mio ritorno ,e ciò si può soltanto spiegare con una parola: Trasformazione. Erano sicuramente passati allo stato di non-morti e ciò li rendeva eterei e finti, insomma le ombre di loro stessi. Appena notai la loro presenza cercai subito di nascondere i miei pensieri, seguendo il consiglio di mio nonno  che un giorno di tanto tempo fa mi disse "Noi siamo speciali Nicolai, e questo lo scoprirai col passar degli anni; ma ricorda ciò che ti dico: quando qualcuno della nostra famiglia ti sembrerà diverso, non pensare a nulla! Loro ti possono leggere nel cuore!"  e fu quello che provai a fare. Mi salutarono cordialmente, ma il mio disprezzo verso di loro era ancora forte, quindi abbassando il capo entrai nel castello ed ordinai che preparassero il bagno. Nell'immenso salone vidi che seduti ad un tavolino c'erano mio fratello e la sua promessa sposa che giocavano a scacchi, la tentazione fu irresistibile: mi diressi con passo veloce verso i giocatori, mentre mia cugina già iniziava ad innervosirsi a causa della mia presenza.
"Chi non muore si rivede cugino Ivan" furono le sue parole.
"State ancora cercando di vincere il cuore di mio fratello, utilizzando mezzucci quali gli scacchi?!? Madame, credevo che aveste molta più immaginazione!"
"La tua sfacciataggine ti costerà un viaggetto di nuovo in manicomio, pazzo di un Ivan!"
"Sophie, Nicolai, smettetela!" disse Will cercando di fermare il battibecco, ma ciò non mi fermò. Infatti in quel preciso istante la presi per i capelli ed in preda all'ira le urlai "Lurida puttana, come diavolo osi, Tu, parlarmi in modo così sfacciato?!? Ma sai io chi sono? Sono Ivan Nicolai Shoupert, legittimo erede del casato! Tutto ciò che voglio è un ordine per la nostra famiglia, che in me ha riposto tutto il suo potere" mi osservò ,poi con modo sprezzante disse "Ah, davvero?!? E se ogni volontà è dovere, perché sei stato rinchiuso in un bel manicomio? Forza rispondimi! Ah giusto, semplicemente per farti divertire con gli inservienti dell'ospedale!" la furia montò in me, e in un attimo la schiaffeggiai, con tutta la forza che avevo. Cadde a terra, sconvolta, poi cominciò ad urlare "Tu sei pazzo da legare! Che ti ci riportino lì dentro, perché non sei degno di far parte di noi, stupido moccioso!!!", a quelle parole la schiaffeggiai ancora, mentre William cercava con tutte le forze di fermarmi." Fuori di qui!!!Te lo ordino!!E d'ora in poi se vuoi ancora vedere mio fratello dovrai farlo solo a casa tua, qui non sei più la benvenuta! Possano scendere gli Angeli del Paradiso e risalire i Diavoli dall'Inferno se io ti farò ancora entrare in questo luogo!";cominciò a piangere e come era sua abitudine cercò di difendersi chiedendo aiuto ai miei genitori. "Zii, non dite nulla? Non vedete come costui mi sta trattando? Come sta trattando la futura moglie del vostro secondogenito? Difendetemi, e riportatelo in manicomio!" mio padre fissò il suo sguardo su di lei, e dopo qualche secondo parlò.
"Nipote, devi delle scuse a nostro figlio che hai offeso con la tua impertinenza. Come ti ha già detto, lui è l'erede del casato, tu sei semplicemente un rimpiazzo per il nostro secondo figlio. Porta rispetto al tuo futuro cognato, che hai ingiustamente offeso; se non vuoi farlo, come ti è già stato annunciato, potrai vedere Stefan soltanto in casa tua" rimase di stucco, e dopo aver cercato di ricomporsi mi schiaffeggiò e se ne andò via. In sala calò il silenzio, poi decisi di romperlo dicendo che sarei andato finalmente a fare un bagno. Ero immerso in una vasca piena d'acqua con rose, quando vidi che la servitù lasciava la stanza, per poi far entrare mio fratello che voleva parlarmi; sapevo già cosa mi voleva dire, ma decisi di non ignorarlo semplicemente perché il suo volto sconvolto mi eccitava. Girò diverse volte per la stanza, in preda all'indecisione, poi finalmente si decise a parlare: "Il tuo comportamento, fratello, è stato davvero crudele nei confronti di Sophie, lo sai?"
"Ah, sei venuto qui a difendere l'onore della tua futura sposa! E dimmi, chi ti ha detto di farlo? I nostri genitori?"
"Non mi è stato detto da nessuno, semplicemente trovo ingiusto il tuo comportamento verso di lei!"
"Ah, ma davvero?!? E dimmi un po', a me cosa importa di lei?"
"Ma cosa dici?!? Lei è nostra cugina e poi diverrà anche mia moglie, quindi come può non importarti nulla!"
"Ah si, la storia della  moglie. Sinceramente io mi sarei ribellato, ma tu questo tipo di pensieri non lo fai mai.
Oh Will, non devi mica amarla e rispettarla la tua futura moglie!"
"Ivan ma cosa dici?!?"
Mi sporsi verso di lui, e avvicinando le mie labbra alle sue, fino quasi a toccarle gli dissi:
"Lei non ti ama, sa semplicemente che questo è il suo destino, come lo sposarla è il tuo. Sarà una moglie fantoccio visto che l'unico scopo della sua esistenza sarà partorire uno Shoupert che potrà continuare la tradizione, tutto qui. Diverremo immortali e lei vivrà semplicemente per crescere questa creatura. Non ti darà nulla se non un affetto inutile; il suo amore non è quello di cui TU hai davvero bisogno…"
"Ivan mi fai paura quando parli così", sorrisi mentre la mia mano scivolava sotto la sua camicia e iniziava a giocare con i suoi capezzoli. "Non so bene, come ci si debba comportare con un uomo, ma cercherò di farti, quello che vorrei fosse fatto a me" detto ciò mi sporsi, uscendo dalla vasca per metà per potermi avvicinare meglio al suo corpo; intimai alla servitù di non entrare perché dopo molto tempo, io e mio fratello avremmo fatto il bagno insieme come da bambini e che non ci si doveva disturbare perché avremmo anche parlato di affari di famiglia. Neanche il Diavolo in persona avrebbe detto tali parole con innocenza, ma tutta la situazione mi sembrava terribilmente eccitante. Uscii completamente dalla vasca, così avrei avuto sotto il mio totale controllo il corpo di mio fratello; lo distesi sul tappeto mentre le sue mani cercavano di opporre resistenza, senza riuscirci. Strappai la sua camicia e decisi di continuare a torturare i suoi capezzoli, stavolta però con la lingua. William cercava in tutti i modi di svincolarsi, ma inutilmente visto che lo bloccavo con tutto il mio peso, alzando lo sguardo, trovai i suoi immensi occhi blu cobalto che mi osservavano, in un misto di terrore e piacere; un ghigno comparve sul mio volto. Notando che mi ero fermato, cercò di balbettare qualcosa "Ivan ma cosa diavolo ti prende?!? Siamo fratelli e soprattutto, siamo uomini entrambi!" mi morsi il labbro, Dio quanto era sublime la sua voce mentre cercava di restare calmo e indifferente alla situazione!  La mia eccitazione era abbastanza evidente quando gli risposi "L'Amore non ha sesso, semplicemente esce fuori come un fiume in piena. Come puoi dunque aver paura di me, che conosco ogni tua paura e passione, e posso darti tutto il piacere possibile? William, nessuno può darti ciò che io ho: un amore proibito che vuole essere semplicemente alimentato!" detto ciò lo baciai con forza e ciò che accade dopo mi estasiò ancora di più: potevo sentire la sua eccitazione premere fortemente sulla mia coscia, mentre lui cominciava a toccare il mio corpo con mani esitanti. E mentre le mani stavano arrivando al mio membro mi vennero in mente le parole di Marie "Anche se riuscirai subito a sedurlo, non devi assolutamente arrivare a farlo con lui già la prima volta, ricordalo Ivi!!! Dovrai lasciargli l'amaro in bocca, così se davvero ti vorrà come tu lo vuoi, tornerà bisognoso del tuo tocco!"
Ah belle parole, ma come posso staccarmi da tutto ciò? Quando mio fratello si sta facendo audace e mi sta toccando ? Come posso deludere il suo corpo che freme sotto di me, nella speranza di raggiungere il piacere proibito? Non posso però deludere la mia maestra, che in me ripone tanta fiducia!!
E infatti mentre questi pensieri ruotavano nella mia mente mi staccai con violenza da lui, mentre le sue labbra mi desideravano ancora. "E' meglio che tu ora vada William, devo finire il mio bagno" la sua espressione mi sconvolse: era eccitato e al tempo stesso sconvolto dal mio comportamento tanto equivoco! Ah Marie, come sei crudele! Cercò di alzarsi, ma non vi riuscì, quindi decisi di aiutarlo; allontanò con forza la mia mano e in un impeto di rabbia quasi urlò, poi con quella calma che tanto lo distingueva da me borbottò "Ivan perché l'hai fatto? Anche tu lo volevi! Ho sentito come gemevi mentre ti toccavo, come il tuo corpo si tendeva per potermi dare piacere! Perché ti sei fermato? Io lo volevo come te; eppure hai scelto di non farlo" abbassò lo sguardo. Quanto gli era costato dire parole così audaci! Lo presi per le spalle e vi poggiai sopra la testa, poi sussurrai " Non voglio che tu creda che sia stato un semplice passatempo. Io ti desidero molto più di quanto immagini" detto ciò morsi con tutta la forza che avevo il suo collo; non volevo che ve ne uscisse del sangue, ma la vista di quelle vene che pulsavano sotto la pelle, mi fece capire quanto i miei genitori desiderassero quella pozione. I suoi sussulti non facevano altro che eccitare ancora di più il mio membro già eretto; Dio quanto era bello essere torturato e straziato da quel desiderio! Mi staccai piano, poi fissandolo negli occhi, comincia ad aggiustare la sua camicia. Appena ebbi terminato lo salutai e chiamai un servitore in modo tale che potesse darmi degli abiti puliti. Chissà cosa starà pensando il lettore di questi miei pensieri…
Sono un maniaco? Un pazzo che voleva approfittarne del fratello? Beh, sappiate che io Amavo e tuttora amo il piccolo William. IL suo ignorare il corso degli avvenimenti, del nostro futuro così cupo, lo rendevano ai miei occhi puro come un neonato; c'era però in lui anche una forma di lussuria che cercava di uscire fuori, ma era fortemente trattenuta da una cosa chiamata "Volontà". Io l'avevo persa da un bel po' di tempo, questa dote, lasciando un vuoto che era stato colmato dalla disperazione.
Questi pensieri baluginarono nella mia mente mentre una serva mi aiutava a vestirmi, e appena ebbe finito, mi diressi nella sala da pranzo; nel contempo che la servitù iniziava a preparare la tavola per la cena, porsi il mio sguardo su di un immenso quadro in cui si potevano leggere i nomi di tutti gli Shoupert esistenti. Alcune scritte erano state cancellate, altre aggiunte in seguito e i rami di questo immenso albero genealogico si allungavano fino ai giorni nostri, terminando con i nomi di degli ultimi nati, che eravamo noi. Era dunque questo che eravamo? Piccoli rami di un immenso albero, la cui unica funzione era produrre altre foglie per rendere questa creatura sempre più maestosa ed invincibile? Se era dunque questo il mio destino, che non ci contassero neanche!!! Preferirei morire, invece di fare ciò che il casato vuole! Ah che vita mi è stata destinata! La voce della sguattera, mi destò dai miei cupi ragionamenti, mentre venivo invitato a cenare; la tavola era stata apparecchiata per quattro persone, con tutti i cibi più costosi in voga per quel periodo. La cena fu svolta nel più assoluto silenzio, mentre il tutto ciò che era posizionato nei piatti dei miei genitori veniva buttato senza essere stato minimamente toccato; quella falsa era patetica. Far finta di essere umani, mentre tutto ciò non era vero. L'unica cosa di cui loro avevano veramente bisogno era il sangue. Passarono giorni tranquilli, in cui nessun avvenimento sembrò minimamente turbare quella pace che si era creata nel castello. Poi finalmente qualcosa si mosse: mancava circa una settimana alla notte di ognissanti, data importante per la nostra famiglia visto che era anche il giorno in cui mio fratello avrebbe finalmente compiuto gli anni, e ciò sarebbe stato festeggiato con un party in cui ci si sarebbe dovuti mascherare. Era cosa comune organizzare party in maschera, ma questa routine non rendeva le feste noiose.  Anzi, il fascino delle maschere, delle identità nascoste, della possibilità di ogni azione senza ripercussioni, rendevano il tutto come qualcosa di imperdibile.
Ognuno poteva fare tutto ciò che voleva, senza che nessuno potesse biasimarlo.
Ah e quale occasione migliore per me, che fremevo dal desiderio di avere tutto mio William se non queste notti di follia?? Tutti sappiamo che durante la notte delle streghe gli spiriti sono liberi di girare per la Terra. Io sarei stato una di quelle anime.  Feci venire appositamente un sarto, assai in voga  a Parigi, per avere un abito su misura per festeggiare al meglio  il compleanno del mio fratellino; la stessa scelta fu presa dal festeggiato che per l'occasione avrebbe indossato un abito barocco rappresentante il Diavolo. Fu molto divertente vedere le prove per le misure, perché come sempre Stefan fece finta di nulla e chiese che restassi in sua compagnia mentre il sarto prendeva le sue misure.
"Nicky, cosa ne pensi di questa stoffa rossa?" chiese, mentre l'uomo col metro segnava l'ampiezza del suo torace;
"Credo che il velluto blu ti si addica meglio, ma se è questo il personaggio che vuoi interpretare, allora il rosso scarlatto ti donerà" .
"Non mi hai ancora voluto dire il tuo abito quale sarà! Sono molto curioso, soprattutto per la tua improvvisa scelta di indossare un vero abito! Di solito ti limiti a mettere una maschera sul volto e girare per la sala per pochi minuti, poi prendi e vai via. Come se la scena che ti circondava ti annoiasse"
"Ma perché è sempre stato così: i balli degli altri sono così noiosi, essere circondato da sguardi come quelli mi provoca ribrezzo!"
"Allora cosa dovresti dire dei nostri parenti? Non sono persone di compagnia. Quindi se le vecchie espressioni degli anziani ti annoiano, il tuo abito è destinato alle bellissime fanciulle in cerca di marito, che bramano la tua compagnia, eh Ivan?"
"Ah ah  non credo proprio! Il matrimonio con donne così frivole è così noioso e scontato, è la tomba dell' amore! Il vestito è semplicemente dedicato al mio fratellino che sta diventando grande, e che pian piano si avvicina al suo, anzi no al nostro, inevitabile destino."
Iniziò a guardarmi torvo, poi appena il sarto ebbe finito lo allontanò e disse "Il tuo atteggiamento è alquanto provocatorio fratello, e ciò potrebbe irritare i nostri genitori" allontanai le sue preoccupazioni con la mano, poi col migliore dei ghigni dissi "E che si irritino pure, io sono Ivan Nicolai Shoupert, e nessuno mi fermerà" detto ciò mi alzai ed andai in camera mia. Mancava molto poco al giorno in cui avrei fatto la mia mossa.
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Comments: 7

Ondaorny [2010-11-22 09:39:20 +0000 UTC]

Scusa se non o risposto ma o dei problemi di connessione mi si blocca il pc T_T
O letto e mi piace !
Ma devo dire, mi aspettavo un pò più di resistenza da parte di William ^____^!

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Claire-Maeda In reply to Ondaorny [2010-11-22 15:39:56 +0000 UTC]

Eheh diciamo che qualche bel complotto mistico succederà nel terzo atto ù.ù
(non preoccuparti anche io ho una pessima connessione).
Appena la Dea dell'Ispirazione tornerà continuerò!!!

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Ondaorny In reply to Claire-Maeda [2010-11-23 04:41:40 +0000 UTC]

O bene, non vedo l'ora!!!!!

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Elizabeth24 [2010-11-15 19:48:30 +0000 UTC]

*________* kyaaaaaaaaaa bellissimo anche questo capito *ç*
mi è piaciuta molto la frase: come posso avere qualcuno a cui non sono destinato? Come può il mio cuore tornare a battere se è incatenato a qualcuno che neanche considera ciò che provo, lontana mille miglia dall'immaginare ciò che sento? Come posso dunque far mio, qualcuno così irraggiungibile?!? *sviene*

faccio il tifo per Ivan e non vedo l'ora di sapere cosa ha in mente per la festa di compleanno dell'AMATO huhuhu *ç* fratellino *si frega le mani*

ma una cosa mi viene da chiederti: comparirà anche Julien my vero? sono troppo curiosa di leggerlo XD

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Claire-Maeda In reply to Elizabeth24 [2010-11-16 09:08:17 +0000 UTC]

Mmm diciamo che per questo extra Julien non ci sarà, mi dispiace!!*si postra*
Ti spiego qualche dettaglio che ti farà capire la sua assenza: Will e Ivi sono alquanto vecchiarelli(XD) quindi questo racconto si incentra nella loro gioventù umana. Julien è un umano per metà che si incontrerà con loro a causa di Claire,anche se dovrei realizzare appena avrò l'ispirazione una JulienXTakumi *ç*
Sono davvero felicissima che ti sia piaciuto,perchè io mi sono divertita tantissimo a scriverlo,soprattutto perchè Nicky dice delle frasi vergognose!!!XDXDXD *Ivan l'osserva incazzato*
La mia scena in assoluto preferita è quella in cui William caccia gli attributi,visto quello che gli fa il fratello!!!XD
Oggi torno a scrivere,spero di non deluderti con il continuo(non so quante parti sarà O_o)!
Grazie mille del supporto!!!

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Elizabeth24 In reply to Claire-Maeda [2010-11-21 12:10:45 +0000 UTC]

T________T Jilieeeeen *tende il braccio verso di lui* X°D
grazie per le delucidazioni *______*

viva le frasi vergognose! XD UçU è più reale così, le persone non sono sante! non mi sarebbe piaciuta se fosse stata una storia troppo buonista dove non succede mai niente di "cattivo" al protagonista o se Ivan fosse stato in stile Edward Cullen X°D (senza offesa per Edward X°D ma era troppo zerbino e poco vampiro per i miei gusti)

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Claire-Maeda In reply to Elizabeth24 [2010-11-21 19:39:27 +0000 UTC]

Eheh prego e sono davvero lieta che ti piaccia!!!*3*
Le frasaccie vergognose aumenteranno,e come se aumenteranno!!*risata malefica*
Ivan è belloproprio per questo: non solo è fuori come un barcone ma è anche moooolto sexsy ù.ù
Appena avrò la giusta ispirazione scriverò la terza parte,che è quella più zozza e complicata!!XD

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