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Mio Angelo, il tuo nome mi è ignoto; eppure è in Te che l'Animo mio, dopo che tanto ha errato tra oscuri orizzonti, s'è chetato nella tua Luce. E' in Te che rifuggo nei momenti di perdizione, quando il Mondo diventa Terra inaridita, ed ogni tentativo di Primavera viene soppresso crudelmente.
Mi sei estraneo, eppure permei in tutte le cose da me Amate.
Nella danza dei raggi solari tra le plumbee nubi, tra delicate corolle dei giaggioli appena schiusi, nel sentore di profumi percepiti e poi dimenticati, durante gli anni dell'infanzia perduta. E' lì, tra i sentieri di queste Patrie familiari, che sovente ricerco per poi trovare il tuo volto sconosciuto.
Chi sei tu, mia Salvezza?
Chi sei tu, che discretamente mi tieni compagnia tra le nebbie dei miei pensieri, senza proferir parola, né cercar Futuro, ma semplicemente donando la tua Essenza, in quei brevi, rari, fuggitivi momenti nell'Eterno presente?
Chi sei, Splendore della Notte, Lacrima Salvifica, il cui sguardo è Sacro al mio cuore, come un dono proveniente da un Lontano Paradiso e che a me giunge, per fortuito caso del Destino?
Cercavo il tuo Nome, bramando il Desiderio di poterlo decantare. Il tuo nome: la Musica che definisce l'Essere che ti compone. Lo cercavo. Ma non trovai altro che rumore, rumore, ancora rumore.
E forse soltanto quando mi allontanai finalmente da quel brusio infernale, capii: tu sei Silenzio.
Sei quel piccolo attimo in sé e per sé, quel frangente benedetto in cui l'Anima tua s'accorge della mia, per poi subito, con dolcezza obliterarla. Ma quell'Attimo è Eterno, nella sua fugacità, quell'Attimo è la Patria Perduta, quell'Attimo sei tu: Amore puro, irripetibile, Amore per Virtù d'Amore. Questo sei Tu.

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Mio Angelo, il tuo nome mi è ignoto; eppure è in Te che l'Animo mio, dopo che tanto ha errato tra oscuri orizzonti, s'è chetato nella tua Luce. E' in Te che rifuggo nei momenti di perdizione, quando il Mondo diventa Terra inaridita, ed ogni tentativo di Primavera viene soppresso crudelmente.
Mi sei estraneo, eppure permei in tutte le cose da me Amate.
Nella danza dei raggi solari tra le plumbee nubi, tra delicate corolle dei giaggioli appena schiusi, nel sentore di profumi percepiti e poi dimenticati, durante gli anni dell'infanzia perduta. E' lì, tra i sentieri di queste Patrie familiari, che sovente ricerco per poi trovare il tuo volto sconosciuto.
Chi sei tu, mia Salvezza?
Chi sei tu, che discretamente mi tieni compagnia tra le nebbie dei miei pensieri, senza proferir parola, né cercar Futuro, ma semplicemente donando la tua Essenza, in quei brevi, rari, fuggitivi momenti nell'Eterno presente?
Chi sei, Splendore della Notte, Lacrima Salvifica, il cui sguardo è Sacro al mio cuore, come un dono proveniente da un Lontano Paradiso e che a me giunge, per fortuito caso del Destino?
Cercavo il tuo Nome, bramando il Desiderio di poterlo decantare. Il tuo nome: la Musica che definisce l'Essere che ti compone. Lo cercavo. Ma non trovai altro che rumore, rumore, ancora rumore.
E forse soltanto quando mi allontanai finalmente da quel brusio infernale, capii: tu sei Silenzio.
Sei quel piccolo attimo in sé e per sé, quel frangente benedetto in cui l'Anima tua s'accorge della mia, per poi subito, con dolcezza obliterarla. Ma quell'Attimo è Eterno, nella sua fugacità, quell'Attimo è la Patria Perduta, quell'Attimo sei tu: Amore puro, irripetibile, Amore per Virtù d'Amore. Questo sei Tu.