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Description
< dove sei? >
chiesi al raggio di luna argenteo sull’ ombra del mare sonnolento dagli occhi socchiusi prossimi al sogno (cosa potrà mai sognare il mare se non fluttuanti scogli arrabbiati su cui sirene obese offrono al vento seni dai capezzoli sterili per farseli accarezzare..). Nessuna risposta dalla luna scocciata e risentita da domande umane inutili, sempre le stesse da millenni di secoli; anzi lei vorrebbe chiederci così tante cose, pur non avendo voce. Perché la luna è decisamente intelligente e non sa come usare questa sua qualità sconosciuta a noi. Ci vuole intelligenza a reggersi nello spazio attratta inesorabilmente dalla terra e dalla sua orbita, senza mai poter fuggire via con un balzo tra le stelle e farsi un giro in luoghi che lei sa esistere, ma che non può vedere. In fondo la luna a me non piace. Triste. Ripetitiva. Dalla rassegnata vita universale.

Spuntoni sospinti
breccia d’anima frusciante,
sulla tua guancia s’appoggia,
con diluviale ansia premente.
Fili verdi esplodono dal mio ventre
erba addominale che fluttua libera
avvolgendosi in dolci eliche
sull’aria circostante
creando volute, spirali
sospesi frattali variopinti
la testa pulsante
come vulva affamata
cerca oblio
in orgasmo liberatorio
colori violenti
schizzano le mie pupille
d’ immagini fragorose
spari assordanti
fuochi d’artificio
dentro il cranio
Pensieri cementano
fondamenta fragili
ma tenaci
che resistono
ai cantieri esistenziali
che non termineranno mai

Il silenzio ora,
il mio unico amante.